Porto di Venezia ha discusso lo stato di crisi dello scalo lagunare
La recente Assemblea del Port of Venice ha discusso lo stato di crisi dello scalo lagunare, sia nel comparto commerciale che in quello passeggeri, a causa delle recenti restrizioni imposte dal governo sull’accesso alle navi da crociera e dei prossimi lavori per il completamento della posa delle paratie mobili del MoSe che comporteranno l’interdizione alla navigazione alle due bocche di porto di Lido S. Niccolò e di Malamocco per lunghi periodi con gravi disagi al traffico marittimo. Gli incontri del prossimo anno sociale intendono focalizzare questi temi ed avranno come filo conduttore i tre seguenti filoni delle grandi infrastrutture, della logistica e, ovviamente, della crisi del porto di Venezia. La perdita di navi e traffici commerciali e le pesanti limitazioni imposte dal governo sul traffico crocieristico preoccupano operatori e lavoratori del settore e tutti si interrogano su quale sarà il destino del porto alla luce dei grandi progetti del Porto offshore, delle reti TEN, di quelli relativi all’alta velocità, dell’escavo del nuovo canale Contorta Sant’Angelo per il traffico passeggeri e del ruolo dell’aeroporto Marco Polo come terzo gate intercontinentale italiano, come ha ricordato il Presidente del Propeller veneziano Massimo Bernardo. Gli incontri organizzati a partire dal prossimo anno intendono quindi individuare i fattori di crisi che penalizzano lo sviluppo della portualità lagunare veneta con particolare riguardo alla difficile situazione finanziaria del porto di Venezia. Sono stati indicati come temi degli incontri il posizionamento del porto veneziano rispetto ai porti concorrenti dell’Adriatico e del Mediterraneo, con un interclub che vedrà presenti i porti di Ravenna, Chioggia, Venezia, Monfalcone, Trieste, Capodistria e Fiume con i rappresentanti di Confitarma, Federagenti e Fedespedi. Il ruolo dell’aeroporto di Venezia nell’ambito del sistema aeroportuale del nord est e delle varie problematiche del traffico sia merci e passeggeri rispetto alla crescente domanda di voli di linea e lowcost. Un incontro sui problemi del porto, con particolare riguardo allo stato di crisi ed alla produttività delle varie imprese terminalistiche che operano in porto e alla loro specializzazione nell’ambito di quel virtuale range del sud Europa denominato NAPA. Argomenti che, in attesa della riforma della legge sull’ordinamento portuale, evidenziano il profondo disagio delle molte categorie di lavoratori ed imprenditori preoccupati per la mancanza di una strategia che metta la portualità lagunare tra i fattori di sviluppo dell’economia veneziana e del Nord Est.